Dee Dee Bridgewater
Vincitrice di tre Grammy Awards e di un Tony Award al teatro, Dee Dee Bridgewater è una delle più grandi performer e cantanti del jazz moderno.
Nata nel 1950 a Memphis, Tennessee, dove suo padre insegnava la tromba, Denise Eileen Garrett è cresciuta ascoltando arie di blues, jazz e rythm and blues alla radio. Come membro del trio femminile Les Iridescents, si fa conoscere nei club del Michigan per la sua voce potente e profonda, poi canta nel gruppo della sua Università nell’Illinois. Quando si trasferisce a New-York, entra a far parte della famosa Thad Jones/Mel Louis Big Band dove canta con jazz men come Sonny Rollins, Dizzy Gillepsie e Max Roach. È l’inizio della sua carriera. Premiata con un Tony Award per il suo ruolo nella commedia musicale “The Wiz”, si trasferisce a Los Angeles e appare da allora in molte commedie musicali – è lì che si innamora della Francia - e in produzioni Off Broadway/West End come “Lady Day”, per la quale riceve una nomination agli Olivier Awards. Dopo molti album di pop, funk e rythm and blues, inizia a autoprodursi, poi crea la DDB Records nel 2006 con Universal Music Group. Le sue registrazioni autoprodotte, “Dear Ella”, omaggio a Ella Fitzgerald, “Eleanora Fagan” e altre ricevono molti premi ai Grammy Awards, nomination e sono acclamate dalla critica. In questa carriera dalle molteplici sfaccettature, Dee Dee Bridgewater si è imposta come una delle più grandi vocaliste di jazz. La diva è anche ambasciatrice di buona volontà dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), maestra di jazz National Endowment for the Arts (NEA), campionessa dell’American Society of Composers, Authors and Publishers (ASCAP), artista Doris Duke et intronizzata nel Memphis Music-Hall of Fame, che rende omaggio alle icone musicali di Memphis.
Stefano di Battista
Artista iconico radicato nella tradizione, il sassofonista italiano Stefano di Battista mette la sua passione al servizio delle sue radici italiane nell’album “La Dolce Vita”.
Stefano di Battista ha iniziato a studiare il sassofono all’età di 13 anni. Nato nel 1969 a Roma, questo fan di Art Pepper e di Julian Cannonball Adderley ha mosso i primi passi nel varietà. Certo della sua decisione di diventare un musicista jazz dopo l’incontro con Massimo Urbani, si reca a Parigi su consiglio del pianista Jean-Pierre Como, cofondatore del gruppo di jazz-rock Sixun. È qui che incontra il batterista Aldo Romano, con il quale lavorerà alla realizzazione di due dischi, e il direttore d’orchestra Laurent Cugny, che lo arruola come solista nella sua nuova Orchestre National de Jazz. Dopo molti album caratterizzati dal virtuosismo del suo stile neo hard pop, Stefano di Battista affronta con brio il gigante Ennio Morricone in un album tributo al compositore italiano con il quale ha avuto la fortuna di lavorare, “Morricone Stories”, uscito nel 2021. Forte del successo di pubblico con più di una trentina di concerti francesi in quartetto, pubblica nel 2024 un nuovo album con il suo gruppo transalpino, questa volta con un repertorio incentrato sulla canzone italiana. Appassionato della melodia, mago del timbro, Stefano fa risuonare in una luce diversa i brani resi famosi da Paolo Conte, Andrea Bocelli, Lucio Dalla, rendendo omaggio nello stesso tempo a compositori come Renato Carosone o Nino Rota. Ritrova qui i suoi accoliti di alto livello e aggiunge al suo quartetto il trombettista italiano Matteo Cutello.